I de LABORDE de MONPEZAT
UN CASO DI 'GENTRY' FRANCESE ?
Diversi storici delle nobiltà concordano oggi nel riconoscere il fenomeno della Gentry come più diffuso di quanto si pensasse in passato: non semplicemente come una specificità tutta britannica ma come uno strato sociale presente - con le differenze del caso, - in molti paesi dell'Europa continentale.
Un caso di studio interessante è quello della famiglia del fu Principe Consorte danese, HENRI de LABORDE de MONPEZAT, già marito di Sua Maestà Margherita II di Danimarca.
La famiglia Laborde - armigera da prima del XVII secolo (pur senza che siano note concessioni in merito) - era agiata e benestante tanto che a metà del '600 l'allora erede sposò l'ultima dei 'sognori' di Monpezat, cominciando a chiamarsi Laborde de Monpezat.
Successivamente la famiglia ottenne delle Lettere Patenti di elevazione del fondo di Monpezat in 'Terra Nobile' (ma non, propriamente, in feudo) e da quel momento i membri della famiglia assumono nei documenti la denominazione di 'écuyers' (cfr. Ingl. 'Esquire') e di 'nobles'.
Tuttavia il semplice possesso di Terra Nobile o persino di Feudo Viscontale (cfr. il caso dei Cleenewerk de Crayencour) non era sufficiente per acquisire una nobiltà 'perfetta', ossia in regola secundum legem, tanto che in due occasioni alla famiglia Laborde venne rifiutata l'ascrizione agli Stati del Béarn, atto che avrebbe perfezionato lo status nobiliare della famiglia.
In seguito, durante il Secondo Impero, i Laborde ottennero legalmente l'aggiunta della 'particule', prima come 'de Laborde-Monpezat' e quindi come 'de Laborde de Monpezat'.
Sul finire del diciannovesimo secolo, assunsero altresì il titolo di 'conte' non spettante da alcuna Lettera Patente e pertanto la Association de la Noblesse Française a tutt'oggi esclude la famiglia dagli elenchi nobiliari francesi (definendola come appartenente alla 'Noblesse d'Apparence').
Nel 2008 la Regina Margherita II creò infine per i due figli, Principe Federico e Principe Gioacchino, il titolo di GREVE AF MONPEZAT (Conte di Monpezat) nella Nobiltà Danese, nei registri della quale la famiglia risulta iscritta.
Si tratta di un caso interessante perché riunisce in sé alcuni aspetti tipici del fenomeno Gentry:
NOTABILITÀ secolare ed accertata della famiglia
pacifico possesso secolare di uno STEMMA
vita MORE NOBILIUM
riconoscimento sociale dello status (Noblesse d'Apparence)
Se, del resto, la stessa Regina di Danimarca, massima Fons Honorum di quel Paese, ha deciso di riconoscere un avito status (para)nobiliare alla famiglia di suo marito, addirittura sanando la situazione di un titolo comitale assunto autonomamente, ciò sembra prova sufficiente del fatto che - come diversi storici sostengono - si possa parlare di 'fenomeno Gentry' anche per l'Europa continentale.
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[FOTO: 1) lo stemma avito dei Laborde de Monpezat // 2) lo stendardo posto sul feretro del Principe Henrik di Danimarca, inquartato colle armi avite dei Monpezat // 3) lo stemma attuale del Principe Gioacchino, che riporta sul tutto uno scudo impalato colle armi dei Monpezat]
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- Diventare nobileAutoreMi permetto un ulteriore commento. Ci stavo giusto riflettendo ieri sera: l'assenza, nel diritto nobiliare continentale, di una qualche modulazione tra chi è nell'Olimpo perché nobile in una qualunque posizione purché antecedente alle eversione della feudalità e chi non vi rientra pur avendo una distinzione sociale secolare - o perché con uno status non perfezionato come la famiglia di cui sopra, o perché di famiglia emersa dopo il 1789 senza un provvedimento regio - riflette chiaramente il profondo disprezzo che le aristocrazie europee hanno ANCORA OGGI verso chi si è elevato socialmente dall'800 in poi. L'eversione della feudalità è per la testolina del nobile europeo una cesura che solo una investitura regia può superare: senza di essa si è pari ad un qualunque lavoratore del braccio anche se si ha stemma, palazzo, e professioni prestigiose alle spalle da secoli!
- 1 sett.
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